Se si riuscisse a dare a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute. (Ippocrate)

L’alto grado di industrializzazione e il tenore di vita della cultura occidentale costituiscono fattori di rischio per la salute. Le malattie cardiovascolari, come l’infarto cardiaco e l’ictus cerebrale, sono la principale causa di morte e invalidità in Italia e nel mondo occidentale. I fattori che influiscono sullo sviluppo di queste malattie sono: Il colesterolo alto, la pressione alta, Il fumo, Il diabete, l’obesità, la sedentarietà.

Colesterolo alto

 

Il colesterolo è normalmente presente nel sangue, ma se è in quantità eccessiva si deposita nelle pareti delle arterie causando placche che possono occluderle (con gravi conseguenze).

 

Più il livello di colesterolo è elevato, più è alto il rischio: la probabilità di infarto o ictus, a 10 anni, di una persona con 240 mg/dL di colesterolo totale, è circa 2 volte superiore a quello di una persona con valori considerati “normali” di colesterolo (sotto i 180 mg/dL).

 

Nelle analisi di laboratorio si trovano diversi valori che riguardano la quantità e il tipo di “grassi” presenti nel sangue: il colesterolo totale (spesso chiamato semplicemente colesterolo), i trigliceridi, il colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) e il colesterolo HDL (quello buono).

 

Non esiste una soglia unica sotto alla quale il colesterolo LDL si considera “normale”, perché la soglia può variare in base al dato di partenza ed alla presenza o meno di altri fattori di rischio. Occorre quindi utilizzare un algoritmo apposito, come quello inserito nel SALVACUORE, per capire se si è nella norma oppure se si ha un rischio più alto.

 

Anche se esistono farmaci per la riduzione del colesterolo, il primo approccio è non-farmacologico: occorre smettere di fumare, migliorare lo stile alimentare, vincere la sedentarietà e raggiungere un peso normale. Cambiare lo stile di vita è a tutti gli effetti una terapia, e potrebbe essere sufficiente ad ottenere valori soddisfacenti di colesterolo. Inoltre, coloro che necessitano di una terapia farmacologica devono sapere che questa avrà un’efficacia minore se non viene associata ad un miglioramento dello stile di vita.

 

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Pressione artesiosa


La pressione arteriosa elevata, o ipertensione, è una condizione molto comune ma non per questo meno pericolosa
. Vi sono due livelli di pressione arteriosa, quella sistolica (o massima) e quella diastolica (o minima). La pressione sistolica dovrebbe rimanere sotto al valore di 140 mmHg, la diastolica dovrebbe essere inferiore a 90 mmHg (85 se di è diabetici). Alcuni diabetici particolarmente a rischio dovrebbero avere valori ancora inferiori (<130/80 mmHg). Se anche solo una delle due pressioni è superiore, si parla di pressione elevata, o ipertensione.

Sebbene per molti anni possano non esserci sintomi, l’ipertensione causa un progressivo danno all’apparato cardiovascolare. A parità di altri fattori, una persona ipertesa ha un rischio di infarto o ictus a 10 anni 2 volte superiore ad una persona con pressione normale.

 

La misurazione della pressione

Misurare la pressione arteriosa è semplice: ci si può recare dal proprio medico di famiglia, in molte farmacie, o la si può misurare da soli utilizzando uno strumento apposito, chiamato sfigmomanometro (ve ne sono di tanti tipi diversi).

Se decidete di misurare la pressione a domicilio, dovete tuttavia tenere presente alcune norme importanti affinché la misurazione sia affidabile (se non si rispettano, il valore misurato può essere molto diverso da quello reale):

• Sedetevi a tavola e aspettate in tranquillità alcuni minuti, rimanendo in silenzio durante la misurazione;

• Posizionate il bracciale dello sfigmomanometro a metà fra gomito e spalla;

• Appoggiate il braccio sul tavolo in modo che il bracciale sia all’altezza del cuore;

• Dopo la prima misurazione, aspettate pochi minuti e fatene una seconda; se i valori differiscono molto fatene una terza;

• Se non l’avete mai fatto, misurate la pressione in entrambe le braccia: se non vi è alcuna differenza potete misurare la pressione  nel braccio che preferite; se invece c’è una differenza significativa fatelo presente al vostro medico.

• Annotate i valori riscontrati con data e ora della misurazione. Quando vi recate in visita dal vostro medico o da uno specialista ricordatevi di portare in visione le vostre misurazioni.

In ultimo, tenete presente che le persone molto magre e quelle obese dovrebbero utilizzare bracciali di dimensioni adeguate alla circonferenza del proprio braccio.

 

La prevenzione

Nella grande maggioranza dei casi (a meno che non vi sia una ipertensione davvero alta), la pressione si può tenere sotto controllo relativamente facilmente. Il primo approccio preventivo è non-farmacologico: occorre smettere di fumare, migliorare lo stile alimentare, vincere la sedentarietà e raggiungere un peso corretto. Cambiare lo stile di vita è a tutti gli effetti una terapia, e può essere sufficiente ad ottenere valori soddisfacenti di pressione. Inoltre, coloro che necessitano di una terapia farmacologica devono sapere che questa avrà un’efficacia minore se non viene associata ad un miglioramento dello stile di vita.

Fumo

 

È ben noto che il fumo provoca danni gravi a diversi organi ed è causa di molte malattie a partire dal tumore del polmone (il cui rischio,

per un fumatore, aumenta di ben 9 volte), fino ad arrivare ad infarto ed ictus. Più sigarette si fumano, più alto è il rischio, ma anche una sigaretta al giorno, o il fumo passivo (così come i sigari), aumentano significativamente il rischio di tumore e malattie cardiovascolari. Le attuali evidenze scientifiche sulle sigarette elettroniche non permettono di escludere che anche questi prodotti possano causare un danno biologico importante.

Ci sono davvero pochi comportamenti così dannosi per la salute come il fumo di sigaretta, e prima si smette di fumare meglio è. Non è mai tardi per decidere di smettere, anche in età avanzata, perché alcuni dei benefici della cessazione, come ad esempio un minore affaticamento, sono davvero immediati.

Sovrappeso e obesità

Per avere un’idea del proprio peso ottimale è utile calcolare il proprio indice di massa corporea, più comunemente noto come body mass index, o BMI.

Calcolarlo è semplice: dividete il peso in kg per l’altezza in metri, e dividete il risultato nuovamente per l’altezza in metri.

 

Ad esempio, se pesate 80 kg, siete alti 1,65 m, il vostro BMI =

(80 : 1,65) : 1,65= 29,4 kg/m2

Un BMI ottimale è compreso fra 20 e 25.

 

Se avete un BMI inferiore a 20 siete sottopeso.

Se avete un BMI compreso fra 25 e 30 siete sovrappeso.

Se avete un BMI superiore a 30 siete obesi.

 

Il BMI è un ottimo indice, ma per le persone particolarmente muscolose può non essere del tutto affidabile. Un’altra misurazione che potete effettuare è la circonferenza vita: questa si misura in piedi ponendo un metro a nastro all’altezza dell’ombelico.

Per persone con altezza nella norma, la circonferenza vita non dovrebbe superare i 102 cm nell’uomo ed gli 88 cm nella donna.

Perdere peso ha un effetto favorevole sulla pressione arteriosa,

sui livelli di colesterolo e sul rischio di sviluppare il diabete e diverse malattie cardiovascolari.

 

I capisaldi per perdere peso sono una dieta appropriata ed un’attività fisica regolare, da mantenere con costanza.

Una strategia mirata è particolarmente importante per ottenere un risultato concreto. Nel caso tu fossi obeso, puoi rivolgerti al medico di famiglia o allo specialista.

Il diabete

 

Il diabete è una patologia frequente, che può insorgere a qualsiasi età, ed è caratterizzata da un aumento del livello di zuccheri nel sangue. In particolare, lo zucchero coinvolto è il glucosio, il cui livello nel sangue è detto glicemia. Si diagnostica il diabete quando la glicemia a digiuno supera i 126 mg/dL, oppure quando vi sono sintomi tipici. Quando il livello di glucosio nel sangue è così elevato, si verificano dei danni progressivi a diversi apparati, tra i quali quello cardiovascolare. In generale, se la glicemia non è controllata, le persone diabetiche hanno un rischio più che doppio di infarto e ictus. Se invece la glicemia viene tenuta sotto controllo, il rischio si abbassa drasticamente. Per tale motivo, è importante monitorare la glicemia con regolarità, al fine di intervenire precocemente.

La glicemia, a seconda del livello, può essere ridotta e controllata anche solo con un corretto stile alimentare ed un’attività fisica regolare, che sono comunque importanti anche in caso occorra una terapia farmacologica. Nel caso ti sia stata riscontrata una glicemia fuori dai valori soglia, oltre a consultare le sezioni dedicate su questa Sito, ti consigliamo di rivolgerti al medico di famiglia o allo specialista per concordare una strategia mirata.